Sequestrati oltre 500mila euro a Lara Comi per truffa all’Ue. Blitz partito dall’inchiesta ‘Mensa dei poveri’.
MILANO – Sequestrati oltre 500mila euro a Lara Comi per truffa all’Ue. Come riportato da La Repubblica, il blitz della Guardia di Finanza è scattato nelle prime ore di giovedì 17 dicembre 2020. Le operazioni fanno riferimento all’inchiesta Mensa dei poveri e gli accertamenti continueranno nelle prossime settimane.
Le accuse a Lara Comi
Dure le accuse nei confronti da Lara Comi da parte della Procura. Secondo l’accusa, l’ex europarlamentare forzista avrebbe “in modo sistematico e assolutamente spregiudicato piegato a fini personali il proprio ufficio pubblico, commettendo una serie di illeciti allo scopo di drenare denaro dalle casse dell’Unione Europea in proprio e in favore altrui, sfruttando a questo scopo tutti i possibili canali derivanti dal proprio ruolo“.
Un’indagine, come detto, strettamente legato all’indagine sulla Mensa dei Poveri. Un fascicolo che aveva coinvolto la forzista con l’accusa di finanziamento illecito, corruzione e anche truffa aggravata proprio ai danni del Parlamento Europeo.
Le indagini che coinvolgono Lara Comi
L’ex europarlamentare forzista è finita nel mirino degli inquirenti per false consulenze. Il nome di Lara Comi è venuto fuori per la prima volta in un colloquio tra Giuseppe Zingale e Gioacchino Caianiello, uno dei nomi principali di Forza Italia a Varese dove la Comi era (in teoria) la coordinatrice provinciale.
Un incontro intercettato dalla Procura con i magistrati che sono riusciti ad ipotizzare un capo di accusa per i coinvolti in questa indagini. Secondo i quanto ipotizzato dalla Procua di Milano “contratti di consulenza ad una società riconducibile a Comi da Afol per 38.000 euro in cambio di una retrocessione di quota“. Precisiamo che la cifra è solamente preliminare visto che a più ampio carico si è arrivati anche a 80.00 euro. Gli accertamenti proseguiranno nei prossimi giorni.